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Perotti elogia DiFra: “Mi sta cambiando la carriera”. Gandini: “Barça? Nel calcio nessuna certezza”

Scongiurata la lesione muscolare: solo affaticamento per il numero 8 che oggi è volato in nazionale. L'a.d.: "Sfida coi blaugrana esaltante. Puntiamo su Schick". Il Belgio ritrova Nainggolan, ma Martinez resta vago sulla sua presenza in Russia

Melania Giovannetti

Ultima sosta per le nazionali della stagione e Trigoria si svuota. Ieri i 3 punti di Crotone, pochi giorni prima lo storico passaggio ai quarti di finale di Champions League, dove la Roma troverà il Barcellona. “C’è grande soddisfazione per aver raggiunto un traguardo intermedio in una competizione difficilissima - afferma l’a.d. Umberto Gandini intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Sport - Barcellona? Giocheremo una partita che molti sognano. Nel calcio non ci sono certezze dal punto di vista dei risultati, è una sfida esaltante e che ci metterà grandissima pressione addosso, ma la giocheremo con la mente libera. Messi è un extraterrestre, ma è una di quelle sfide per cui vale la pena giocare una stagione”.

GANDINI A 360° - Inevitabile un commento di Gandini sullo stadio (“Prima pietra entro la fine del 2018”) e sulla carriera da dirigente di Francesco Totti: “È centrale nel nostro progetto, sta facendo una transizione importante. Il passaggio dal campo alla scrivania non è indolore, ma richiede tempo, attenzione e pazienza. Ci troviamo bene con lui, è vicino alla squadra, a Di Francesco e a Monchi. Sta dando il suo contributo e sta imparando un po’ di segreti da chi gli sta intorno”. Chiosa su Schick: “Arriva da un’estate molto complessa. È in crescita, ci puntiamo tantissimo per il presente e il futuro. Per lui non è una stagione semplice perché passare dalla Samp alla Roma e diventare subito protagonista non è facile per nessuno”.

PEROTTI E L'ELOGIO A DIFRA - Tra i tanti nazionali giallorossi che hanno lasciato Trigoria c’è anche Diego Perotti. Ieri l’attaccante è stato costretto a saltare la gara col Crotone per un problema muscolare: scongiurata la lesione, si tratta di semplice affaticamento. E così il numero 8 giallorosso ha risposto alla chiamata della sua nazionale, con la Roma in costante contatto con lo staff medico argentino. In attesa di sapere se sarà convocato per il Mondiale di Russia, Perotti ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Clarìn. “Tre i tecnici che mi hanno segnato la carriera, tra questi ci sono Gasperini e Di Francesco - racconta l’argentino - Il primo l’ha salvata, il secondo mi ha fatto cambiare un po’ il mio modo di giocare, chiedendomi di non essere sempre incollato alla linea laterale, ma cercare la palla tra le linee e in profondità. È una cosa che mi chiede anche Sampaoli. Il calcio è stato generoso con me. Maradona mi ha allenato e ho giocato con Messi, con Riquelme, con Totti… Mi rimane poco da chiedere”.

CAPITOLO NAZIONALI E NON SOLO - Mentre Kolarov viene designato nuovo capitano della Serbia (“Pronto ad assumermi questa responsabilità”), il Belgio ha ritrovato Nainggolan, almeno per il momento. La Panini ha già inserito la figurina del Ninja giallorosso nell’album speciale dedicato al Mondiale, eppure il c.t. Martinez continua a rimanere vago sui ‘Diavoli Rossi’ che porterà in Russia: “I 23 giocatori che porterò al Mondiale non usciranno necessariamente da quelli che ho convocato ora”. C’è ancora da sudare per Radja, così come per El Shaarawy, non convocato in azzurro dal nuovo c.t. Di Biagio. Intanto il suo agente, Federico Pastorello, assicura: “Stephan è innamorato della città, della societa e dei suoi tifosi, sono convinto al 100% che rimarrà alla Roma. Il desiderio del ragazzo è rimanere e, da quello che ci risulta, è anche quello dell’allenatore e del club. Non vedo nessun tipo di trasferimento all’orizzonte”. Ora che è anche tornato al gol, il Faraone non ha alcuna intenzione di abdicare così facilmente.