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Pellegrini: “Col Napoli ci sarò. Di Francesco importante per la mia crescita”

Le parole del centrocampista giallorosso a due giorni dal big match contro la squadra di Sarri: "Il dolore al polpaccio è sparito. Scendiamo in campo con certezze ben precise"

Redazione

Due giorni al big match tra Roma e Napoli. Allarme rientrato per Lorenzo Pellegrini: dopo l'infortunio muscolare di 10 giorni fa, oggi il centrocampista giallorosso è tornato ad allenarsi con i compagni di squadra ed è a disposizione di mister Di Francesco per la gara di sabato. Nel pomeriggio Pellegrini è intervenuto ai microfoni di Sky Sport:

Cosa ti è rimasto del settore giovanile?

Un’esperienza bellissima, qui dentro sono cresciuto e continuo a crescere. Non c'è nulla di meglio che sentirsi a casa propria, speriamo che questo mi aiuti a continuare a crescere. E’ bellissimo stare qui di nuovo.

Un percorso di crescita che passa attraverso Cesena-Roma, l'esordio in A con Garcia. Che ricordo hai di quei momenti?

E' stata un'emozione grandissima, era completamente inaspettata. In quel periodo salivo spesso dalla Prima. Mi ricordo che la rifinitura era andata molto bene e il mister mi disse che era molto contento, ma sicuramente non mi aspettavo di esordire. E' stata un'emozione bellissimo. Siamo riusciti a vincere, venivamo da qualche pareggio e da risultati non positivi, quindi la vittoria è stata la ciliegina sulla torta.

Primo gol in A in Samp-Sassuolo contro Montella, il tuo allenatore dei Giovanissimi.

E' un momento che rimarrà impresso nella mia mente per sempre. Sono date che si ricordano per tutta la vita. E' stato bellissimo, forse più dell'esordio. Erano le prime partite che facevo, nei primi mesi non avevo trovato molto spazio. Poi ho avuto continuità, sentivo che andava sempre meglio e il gol è sempre una cosa eccezionale per tutti i calciatori. Figuriamoci il primo in A... è bellissimo.

Il primo con la Roma lo tieni in serbo per sabato?

Speriamo. Mi piacerebbe segnare il primo gol all'Olimpico, a casa nostra, ma quando arriva arriva. Io ci provo sempre.

Che certezze portate in campo sabato dopo queste 5 vittorie consecutive?

Scendiamo in campo con certezze ben precise. Siamo una squadra, mi sento di dire che siamo un bel gruppo in cui si può continuare a lavorare e crescere. Sabato ci aspetta una partita importante, uno scontro diretto per i primi posti. Il Napoli sta facendo benissimo, e anche noi stiamo facendo bene, abbiamo fatto un bell'inizio. Dobbiamo continuare così per vincere col Napoli e per affrontare al meglio la gara di Champions con Chelsea.

Il dolore al polpaccio è sparito. Come ti senti?

Abbiamo lavorato molto bene, da oggi sono rientrato a disposizione del mister. Il dolore è sparito, quindi sarò a disposizione per sabato. Dispiaciuto per aver saltato le gare della Nazionale, ma non era possibile farcela con questo piccolo problema.

Si parla tanto di te, sembri vivere tutto con tranquillità. E' solo un'impressione o è davvero così?

Di carattere cerco di rimanere tranquillo e sereno. Se sono qui è semplicemente perché non ho mai smesso di lavorare, di cercare di fare sempre meglio ogni giorno. L'obiettivo è questo, senza soffermarsi troppo su quello che si è fatto. Nel calcio si fa presto a dimenticare, è sempre molto più importante quello che si fa dopo rispetto a quello che si è fatto. Si continua sempre a lavorare e crescere. Speriamo che qui a casa ci riuscirò ancora meglio. La mentalità è la cosa più importante, poi tutto il resto è una conseguenza.

Cosa rappresenta Di Francesco per te?

Il mister è stato da subito importantissimo, mi ha aiutato molto a farmi capire questo tipo di mentalità, questo modo di ragionare, cercando di farmi capire che non bisogna mai accontentarsi. Bisogna sempre lavorare per fare meglio il giorno dopo. E' stato e continua ad essere molto importante per la mia carriera e per la mia crescita. Lui come tutto lo staff. Ho un buonissimo rapporto con tutti, sono preparatori molto bravi. Sono contento di essere qua.

A quale calciatore ti sei ispirato per la tua crescita?

Quando ero piccolino non avevo capito quale fosse il mio ruolo, ho fatto l'attaccante fino a 13-14 anni. Non ho proprio un giocatore a cui mi ispiravo già da piccolo non avendo capito subito il mio ruolo. Come ho detto tante volte, Daniele (De Rossi, ndR), anche per la mia famiglia che è tutta romanista, è stato sempre un punto di riferimento. Poi mi è sempre piaciuto Ronalindho, ti faceva capire che lui si divertiva mentre giocava. Era bello vederlo giocare perché ti dava gioia e serenità. Lui anche mi piaceva molto.

C'è un consiglio di De Rossi che tieni nella testa?

Con Daniele ci capita spesso di parlare. Lui a volte mi dice che sono anche un po' troppo frettoloso nell'andare in avanti, nel cercare sempre la palla giusta per mandare i compagni in porta, mentre sto capendo che ogni tanto è molto importante gestire per poi ripartire e trovare la palla giusta. Altrimenti si rischia sempre di essere in balia di queste palle che non si sa mai dove vanno.

Il playoff dell'Italia.

Le gare di novembre saranno importantissime, ci permettono di andare ai Mondiali, ovvero il nostro obiettivo. Stiamo già pensando a questo, saremo tutti davanti alla tv per i sorteggi.

De Rossi, Florenzi e Pellegrini: tre ragazzi romani che potrebbero trovarsi a giocare insieme il Mondiale in Russia.

Pensandoci è sicuramente una cosa più unica che rara. Sarebbe stupendo se riuscissimo ad esserci. Questi spareggi sono importanti, prima di tutto dobbiamo dimostrare di poter esserci a questo Mondiale. Sarebbe bello andare con Ale e Daniele, prima di essere due giocatori fenomenali sono anche due persone fantastiche.