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Osvaldo scatenato sul palco della Locanda Blues: “Il calcio mi fa schifo” – VIDEO

Osvaldo scatenato sul palco della Locanda Blues: “Il calcio mi fa schifo” – VIDEO

Ieri l’ex attaccante ha suonato con la sua band nella capitale: “Ora sono felice. Andare all’Olimpico? Non me ne frega niente”

Valerio Salviani

A proposito di “Ten years challenge”, se a Osvaldo dieci anni fa avessero raccontato il suo primo concerto a Roma, probabilmente neanche lui ci avrebbe creduto. Il palcoscenico è la “Locanda Blues”, storico locale sulla Cassia, circa 70 posti a sedere, ovviamente tutti gremiti. Un panino e una birra nell’attesa. L’ex attaccante arriva intorno alle 21.30 per ascoltare il suo vecchio maestro di chitarra che si esibisce prima del suo gruppo. Il look è quello di sempre, l’animo è finalmente sereno.

CASA - Dopo il concerto di Milano (dove ha incontrato Castro, altro calciatore con la musica nel sangue) è tornato nella città che più di tutte lo ha fatto sentire a casa in Italia. Il concerto dei Barrio Viejo a Roma è iniziato alle 23. Presente qualche amico che si è portato dietro dagli anni in giallorosso e tanti tifosi che tra una canzone e l’altra gli chiedono la mitraglia (il gesto che faceva dopo ogni gol). “E’ strano per me essere qua su questo palco – dice Osvaldo –, sarà strano anche per voi che siete abituati a vedermi su un campo da calcio. E’ sempre bello tornare a Roma, per me è come casa”. Una quindicina di canzoni cantate rigorosamente in spagnolo (“lo so che non capite un ca..o, spero vi piaccia la musica” dice l’ex attaccante), e qualche balletto. Osvaldo si diverte, è felice davvero.

CALCIO - “Grazie Roma, ancora una volta” dice Osvaldo a fine concerto, ma quando proviamo a chiedergli del suo rapporto col calcio cambia faccia. “Questa è la mia vita adesso, col calcio ho chiuso. Ieri sono stato a Milano per un altro concerto e ora sono qui. A vedere la Roma all’Olimpico non ci sono andato, non me ne frega niente” ci ha spiegato l’ex attaccante, felice solo se si parla di musica. Eppure nel pubblico ci sono tanti tifosi, qualcuno prova a ricordargli il gol al derby o le rovesciate, lui sorride e cambia discorso “piaciuto il concerto?”. Nessun incontro con ex compagni, nessun contatto col vecchio mondo, che adesso “mi fa schifo”.

FELICE – Sul palco Osvaldo è un vero frontman. Canta, balla, urla e si inginocchia davanti al chitarrista. Nella sua nuova vita l’ex attaccante ci crede davvero. “Adesso sono felice” dice al pubblico, che non manca di fargli sentire il calore come una volta, anche con qualche coro da stadio. La prossima tappa sarà Pisa, ma ha già promesso che tornerà a cantare nella “sua” Roma. “Magari l’anno prossimo”.

TOTTI E DE ROSSI - In un'intervista a La Gazzetta dello Sport torna a parlare anche di calcio: "Totti, De Rossi, Buffon e Messi mi hanno insegnato tanto. Anche perché quando a 20 anni ti ritrovi pieno di soldi la testa può girarti. A quali allenatori sono più legato? Zeman, Pochettino e Conte. Antonio è il più grande, non solo a livello tecnico-tattico. Uno che ti dice le cose in faccia, ma che sa anche ascoltare“.