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Olsen come Goicoechea: la media gol subiti è da incubo

LaPresse

Il portiere romanista incassa 1,5 reti a partita. La difesa ci mette del suo, ma solo la meteora vista portata a Roma da Zeman era riuscita a fare così male

Tommaso Ranuzzi

Via Alisson, dentro Olsen. Chi pensava che la Roma non ci avrebbe rimesso, dovrebbe dare un’occhiata ai dati che stiamo per analizzare. Da quando la proprietà americana si è insediata nella capitale, infatti, solo la meteora Mauro Goicoechea, quello del clamoroso autogol con il Cagliari, ha fatto così male. A parlare non sono solo le prestazioni o i giudizi soggettivi ma anche i numeri. Non a caso la media gol subiti da Robin (che qualcuno pensava potesse diventare Batman) è identica a quella dell’incubo Goicoechea, ovvero 1,5 a partita.

I TEMPI CHE FURONO - Che le grandi squadre debbano costruire i successi partendo dalla solidità difensiva non è un segreto. Non a caso, quella dello scorso anno con Alisson in porta, è stata la stagione nella quale la Roma per la seconda volta nella sua storia ha raggiunto le semifinali di Champions League. Il portiere brasiliano ha tenuto la media gol subiti pari a 0,98 a partita. E anche i predecessori avevano fatto decisamente meglio di Olsen. Szczesny subiva 1,2 reti a partita, mentre Morgan De Sanctis nelle sue tre stagioni in giallorosso, stava addirittura a 0,85 (media più bassa del periodo americano).

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO – Quest’anno le chiavi della porta sono state affidate a Robin Olsen, portiere svedese di 29 anni, che durante la sua carriera aveva giocato tra Paok Salonicco, Copenaghen e Malmoe. Robin non è stato accolto a braccia aperte, complici anche le prime apparizioni in cui non aveva mostrato grande sicurezza, come ad esempio in occasione della "papera" contro il Torino all’esordio, rivelatasi per sua fortuna innocua. Partita quella, terminata con la porta inviolata, evento che sarebbe diventato una rarità nel proseguo della stagione. I gol incassati dal portiere giallorosso sono infatti 42 in 28 partite. I clean sheet sono invece solo otto. Altri importanti svarioni durante la stagione sono stati quelli che hanno regalato il gol a Piatek, nella sfida contro il Genoa all’Olimpico, e Zapata nel rocambolesco 3-3 di Bergamo. Sicuramente da tenere in considerazione c’è l’attenuante legata ad una tenuta difensiva decisamente peggiore degli anni passati. E va sottolineato che il portiere, in alcune situazioni, è stato decisivo positivamente, come contro il Chievo all’andata in cui ha salvato il pareggio a pochi secondi dalla fine.

FUTURO - Dopo un breve periodo in cui le cose sembravano andare meglio, adesso la situazione pare di nuovo essere preoccupante. E gli errori al derby lo dimostrano (vedi il gol di Cataldi). Il timido tiro della meteora laziale è bastato per piegare le mani di Olsen. E pure sul rigore di Immobile il portiere svedese non è riuscito a sfruttare il suggerimento di Lorenzo Pellegrini, che aveva suggerito l'angolo. Ma è anche l’ordine della difesa a essere caotico quando Olsen è in porta. Tant’è che con Mirante tra i pali la media gol è stata di 1 gol a partita, quindi inferiore a quella di Robin. Non a caso la Roma (e non solo Monchi che sembra ormai destinato all’Arsenal) ha già messo gli occhi su Alessio Cragno, portiere Italiano di proprietà del Cagliari.