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Mondiali 2018, il bilancio giallorosso: chi va, chi resta e chi spera

In attesa degli spareggi che si giocheranno il prossimo mese, sono 23 le nazionali sicure di un posto in Russia. Questa la situazione di tutti i giocatori della Roma

Valerio Salviani

ALISSON

L'anno in panchina con la Roma non ha scalfito il suo status nel Brasile. La Seleçao ha staccato il biglietto per Mosca con una facilità impressionante e il numero 1 giallorosso si giocherà da titolare le sue chance di diventare Campione del Mondo. L'ultimo romanista a riuscirci con i colori verdeoro è stato Cafu nel 2002. Superata la crisi generazionale degli ultimi anni, i ragazzi di Tite vanno in Russia con la prepotenza dei tempi d'oro e l'obiettivo unico di portare a casa la coppa, per cancellare finalmente le lacrime del Maracanà.

SKORUPSKI

Festa grande a Varsavia per la qualificazione al Mondiale, 12 anni dopo l'ultima volta. Bastava 1 punto per la certezza matematica con il Montenegro, ne sono arrivati 3. Per la Russia partirà anche Skorupski, terzo nelle gerarchie dopo Fabianski e l'ex romanista Szczesny, tornato titolare in nazionale dopo essere passato alla Juventus. Il cammino sarà complicato, ma guidati da Lewandowski, i polacchi sono un'outsider che nessuno vorrà incontrare.

FAZIO

Con la rinascita nella Roma, Fazio è tornato a respirare l'aria di Buenos Aires, dopo essere stato vicino alla convocazione con la Nazionale italiana. Meglio per lui, visto che gli azzurri ancora aspettano di conoscere chi dovranno sfidare per cercare la qualificazione. Per Sampaoli non è un titolare (gli preferisce la coppia Otamendi-Mascherano) ma, a meno di sorprese, un posto tra i 23 è assicurato. Se Messi sarà quello visto con l'Ecuador, Il Comandante può cullare sogni di gloria.

KOLAROV

Il terzino ex Manchester City è un punto di riferimento in nazionale, così come lo è nella Roma. Per Kolarov, alla soglia dei 32 anni, sarà probabilmente l'ultimo Mondiale con la sua Serbia. Nessuna stella nella squadra di Muslin, ma tanta sostanza in mezzo al campo e, come in ogni rappresentativa dell'est, tanto tanto talento. La qualificazione è arrivata solo all'ultima giornata in un girone tutto sommato facile. Molto del loro cammino, dipenderà dal sorteggio.

MORENO

Nella Roma è un caso da "Chi l'ha visto?" ma in MessicoMoreno è un'istituzione. Capitano ed erede di Rafa Marquez, all'occorrenza bomber, grazie alla sua presenza in area sui calci da fermo. Nel torneo Concacaf (Nord e centro America) si sono qualificati agevolmente e anche nell'ultima Confederation Cup non hanno sfigurato, eliminati dalla Germania in semi-finale. In Russia proveranno a dire la loro con l'obiettivo minimo di superare il girone.

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