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Monchi: “Via da Roma per divergenze con Pallotta”. La replica del presidente: “Aveva pieni poteri”

LaPresse

L'ex ds commenta l'addio a Trigoria: "La società pensava che fosse andare meglio a destra, io a sinistra". L'americano: "Non ha funzionato, non aveva un piano B". Kluivert nostalgico: "A volte penso che sarebbe bello essere ancora all'Ajax"

Melania Giovannetti

Il campionato sarà pure in pausa, ma nella giornata di oggi l’ambiente romanista non si è certamente annoiato. Come previsto, ad appena 10 giorni dal suo addio alla Roma, oggi Monchi è stato presentato dal Siviglia come nuovo direttore generale sportivo. Un ritorno a casa accolto tra gli applausi in Spagna, mentre nella Capitale (e pure a Boston) le polemiche non si placano affatto.

MONCHI: "VIA PER DIVERGENZE CON PALLOTTA" - Dopo i ringraziamenti di rito al suo nuovo-vecchio club e dopo aver dichiarato apertamente di sperare “che questo giorno arrivasse il prima possibile”, Monchi non ha potuto certamente evitare la domanda sui motivi che l’hanno portato a lasciare l’Italia. “A Roma sono cresciuto tantissimo a livello professionale, è una squadra che porterò sempre nel mio cuore - parola dello spagnolo - Non mi pento dei due anni passati lì, firmerei di nuovo. Perché me ne sono andato? La ragione è semplice: abbiamo capito che l’idea della proprietà era diversa rispetto alla mia. Il presidente pensava che fosse andare meglio a destra, io a sinistra. Continuare così non era giusto. Abbiamo capito che le strade erano diverse e abbiamo deciso di fermarci”.

PALLOTTA: "A MONCHI PIENI POTERI, NON HA FUNZIONATO" - Nonostante Monchi abbia ammesso di poter “solo parlare bene di Pallotta, mai sentirete una mia parola contro la società e contro la Roma”, le dichiarazioni dello spagnolo non sono state affatto apprezzate dal presidente giallorosso. Quattro ore dopo la fine della conferenza stampa, è arrivata la replica al veleno di Pallotta. “Ho consegnato a Monchi le chiavi per dar vita a un’organizzazione calcistica di primo livello - afferma il presidente americano sul sito ufficiale della Roma - Gli ho dato il pieno controllo. Guardando i risultati e le nostre prestazioni, è chiaro che questo non abbia funzionato. A novembre gli chiesi un piano B da attuare nel caso in cui le cose fossero ulteriormente peggiorate. Non ce l’aveva. Quando sostiene che la proprietà stesse intraprendendo una direzione diversa dalla sua e che questo è il motivo per cui se n’è andato, mi chiedo: cosa avrebbe voluto fare Monchi di differente? Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo più infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti e rischiamo di non riuscire a finire tra le prime tre per la prima volta dal 2014”.

NAZIONALI&INFORTUNATI - Messo da parte il botta e risposta a distanza tra Monchi e Pallotta, è tempo di tornare a parlare di calcio giocato. Giornate di pausa a Trigoria per gli impegni delle nazionali: 11 i giallorossi convocati (tra cui Dzeko, ieri nel pieno dei festeggiamenti per il suo 33esimo compleanno), con Manolas già pronto a rientrare dalla Grecia e Kolarov che sarà valutato nei prossimi giorni. Il capitolo infortunati continua a preoccupare la società giallorossa, che nel frattempo ha già richiamato Ed Lippie per affidargli il ruolo di capo dei fisioterapisti. “Ranieri può modellare a suo piacere quello che ha fatto in precedenza Di Francesco. Può essere comunque incisivo da qui a fine stagione. In questo momento sarà necessario che lavori principalmente sulla testa dei calciatori”, parola dell’ex preparatore atletico della Roma Paolo Rongoni.

KLUIVERT E LE ALTRE NOTIZIE - “È stato meraviglioso vedere l’Ajax vincere contro il Real Madrid. A volte penso che sarebbe stato bello essere ancora là”, parola di Justin Kluivert. Al rientro in Olanda per la convocazione dell’Under 21, l’attaccante della Roma ha rilasciato dichiarazioni nostalgiche nei confronti del suo vecchio club: “Seguo sempre l’Ajax da innamorato, non ho rimpianti nell’aver scelto la Roma, ma ogni tanto penso che sarebbe bello essere in una squadra come quella che ha battuto il Real“. Solo Under 21 per lui, mentre un suo coetaneo, Nicolò Zaniolo, è ormai nel giro della Nazionale maggiore italiana e “in queste due partite potrebbe debuttare”, assicura il c.t. Mancini. Chissà cosa ne pensa di lui Maurizio Sarri, sempre più in bilico sulla panchina del Chelsea e ancora una volta accostato ai giallorossi. La Roma che verrà attende il suo nuovo tecnico, ma prima ci sono 10 partite da giocare per sperare in un posto Champions.