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Lucescu a FR: “Under come Salah, lo vedo bene al Bayern. Di Francesco? Cambi, o farà la fine di Mou”

Il ct della nazionale turca a Forzaroma.info: “Cengiz sta migliorando sempre di più, ma deve giocare più centrale. Cori razzisti? Non me l’aspettavo dagli interisti, sono frustrati”

Jacopo Aliprandi

Mircea Luscescu non ha dubbi, Under è destinato a una grandecarriera. In Italia o all’estero. Intervistato da Forzaroma.info, il ct della nazionale turca ha analizzato il percorso di crescita del suo giocatore, sempre più vicino all’essere considerato un giocatore da grandeclub e dallo spessore internazionale. E l'ex tecnico dell'Inter ha poi commentato i fatti di San Siro e degli ululati razzisti nei confronti di Koulibaly

Seconda stagione di Under alla Roma. Nonostante i problemi della squadra giallorossa, l’attaccante continua a migliorare.

Lo seguo sempre quando gioca con la Roma, devo monitorarlo per la mia nazionale. Sta crescendo, sta migliorando partita dopo partita anche se sta segnando di meno in questo periodo. E’ un giocatore che ha un futuro assicurato, somiglia molto a Salah per qualità e modo di giocare. 

Può diventare più forte di Salah?

Ci sono cinque anni di differenza tra i due, sicuramente deve fare ancora molta esperienza. Dobbiamo pensare a come era Salah alla sua età, allora possiamo paragonarli. Se continua così nei prossimi anni potremmo sicuramente paragonarlo a lui. Sulla rapidità sicuramente è anche più forte dell’esterno del Liverpool. Poi Under ha un tiro eccezionale. Lui deve imparare a giocare negli spazi corti, con tre-quattro giocatori intorno a lui e riuscire a controllare il pallone anche senza campo libero. Secondo me in futuro dovrà anche provare a giocare al centro, andare un po’ più dentro al campo per mettere le sue qualità a disposizione della squadra. 

Lei vede Under attaccante centrale?

Sì, così può attaccare in ogni direzione e non solamente dalla zona laterale dove può essere chiuso con maggiore facilità. Lo stesso percorso di crescita che hanno fatto i vari Messi e Salah: partiti da una zona laterale del campo per poi spostarsi al centro e giocare da falso nove. I mancini hanno bisogno di svariare in campo e avere ogni zona a loro disposizione. Con il tempo riuscirà ad avere le capacità per muoversi liberamente e sfruttare al meglio tutte le sue qualità. 

A che punto è la sua crescita?

A buon punto se consideriamo che esattamente un anno fa si parlava di un suo possibile trasferimento in prestito per permettergli di crescere al meglio e con maggiore tranquillità. Lui è riuscito ad adattarsi al calcio italiano rapidamente e a sviluppare le sue caratteristiche. Ebbene, adesso si parla di trasferimento, ma a titolo definitivo e verso un grande club: questo la dice lunga sulla sua crescita. 

Arsenal e Bayern Monaco sono i club maggiormente interessati al giocatore.

E’ un giocatore di ventuno anni e che ha tanto mercato. E’ normale per un giocatore del genere che continua a crescere e a sviluppare le sue qualità. 

Lo ha sentito di recente?

Io lo sento continuamente perché ho bisogno di mantenere un buon rapporto con i miei giocatori. Con lui però non ho parlato di mercato, ma di come sta crescendo alla Roma e di tattica. Sarei ovviamente contento se si trasferisse in un grande club. 

I tifosi della Roma sarebbero sicuramente meno contenti.

Sarei felice anche se rimanesse alla Roma, perché la Serie A è un campionato dove i giovani crescono molto bene. Tutte le squadre sono ben organizzate, difendono molto bene e i giovani in Italia imparano molto più rispetto agli altri campionati: consiglierei a ogni mio giocatore di fare un’esperienza in Serie A. Guardate Coutinho: è diventato un grande giocatore anche perché ha sviluppato le sue qualità giocando nell’Inter. Anche trovando qualche difficoltà. 

Quindi come Coutinho, anche Under prima o poi lascerà l’Italia?

La Roma è un grande club, se lo lascia partire è solo perché ha bisogno di soldi. E’ solo questo il problema. Per me non ci sono grandi differenze tra la squadra giallorossa e altre estere. Certo, sicuramente cambiare campionato lo aiuterebbe ad accumulare altra esperienza. Lo vedrei bene al Bayern Monaco: nel campionato tedesco darebbe ancora qualcosa in più perché in Germania ci sono più spazi, e lui potrebbe sfruttare ancora meglio le sue qualità: velocità e tiro. La Roma sicuramente avrà valutato molto attentamente la situazione e farà le proprie valutazioni sul da farsi. 

Le piace il calcio di Eusebio Di Francesco?

Ci sono tantissimi modi per vincere le partite. Bisogna essere disponibili a cambiare sempre qualcosa, altrimenti si finisce come Mourinho. 

Ci spieghi.

Mourinho per tanti anni non ha cambiato il suo modo di giocare ed ecco la fine che ha fatto. Le avversarie hanno capito il suo modo di giocare: è diventato prevedibile, alla fine non vinceva più ed è stato esonerato. 

Di Francesco può fare la fine di Mourinho?

Il tecnico della Roma è giovane, ha bisogno di accumulare esperienza. Deve preoccuparsi anche di saper cambiare un po’ il suo modo di giocare. Non posso dire se mi piaccia o meno il suo calcio, anche perché bisogna analizzare il momento, i giocatori che ha a disposizione quest’anno, gli infortunati che ha avuto… Con Dzeko la Roma è una bella squadra, senza invece è molto diversa. Bisogna analizzare vari fattori. Il suo calcio ad esempio era perfetto l’anno scorso, tanto da portare la sua squadra in semifinale di Champions League. Questi sono momenti, possono cambiare da un momento all’altro. Magari con Dzeko in campo cambierà la stagione della Roma. Forse Di Francesco ha costruito tutto il suo gioco con il bosniaco in attacco. Però senza Dzeko avrebbe dovuto cambiare qualcosa: ha a disposizione giocatori giovani ma forti. Schick mi piace, Kluivert è un buon giocatore, così come Under. Sono convinto che Di Francesco sia un ragazzo intelligente e saprà uscire da questa situazione, anche perché non sempre cambiando allenatore si può uscire da una situazione di crisi. Specialmente in questo periodo della stagione non è felice per un nuovo tecnico trovare la sintonia giusta con i giocatori: il nuovo non sempre significa migliore. 

La sua Inter ieri ha vinto contro il Napoli, anche se a far notizia sono stati più i cori razzisti nei confronti di Koulibaly.

E’ davvero spiacevole sentire queste cose. Mi sorprende, e sono ancora più sorpreso perché il razzismo arriva dai tifosi dell’Inter. Loro da un po’ di tempo non sentono più il sapore della vittoria ad alti livelli, adesso si trovano in questa situazione e forse i tifosi si sentono un po’ frustrati. Non ricordo episodi del genere in passato. Ho visto gran parte della partita, un match ben giocato e piacevole per uno spettatore neutrale. Gli episodi di razzismo fanno male al calcio. In gran parte dei campionati sono spariti episodi del genere, non capisco perché siano rimasti invece in Italia. Adesso questi pseudo tifosi devono essere individuati e banditi dallo stadio, non devono più entrarci. Non è giusto punire tutto lo stadio e tutti i tifosi che si comportano bene: le forze dell’ordine hanno a disposizione tanti strumenti tecnologici, devono utilizzarli per andare a prendere i singoli. Mi dispiace davvero molto per l’Inter.