news as roma

Luca Pellegrini: “Spero di restare a Roma molto a lungo. Gli infortuni mi hanno fatto crescere”

Il terzino classe '99: "Monchi e Di Francesco mi sono stati molto vicini. Il rinnovo mi ha dato grande autostima, voglio ripagare la società"

Redazione

E' stata una stagione dalle mille sensazioni per Luca Pellegrini, che è stato fermo a lungo per un doppio infortunio. Un anno che però si è concluso con il rinnovo di contratto per il classe '99, che ha quindi ricevuto un grande attestato di stima da parte della Roma. Il giovane terzino si è raccontato nel Match Program giallorosso:

Un anno difficile. la felicità dell’arrivo in prima squadra, il ritiro a Pinzolo e poi l’infortunio…

Non è stato un anno facile, è vero, ma io sono sempre stato abituato a vedere le cose in modo positivo e quest’anno mi è servito per crescere, una maturazione sia fisica che soprattutto mentale. Uscire da due infortuni, uno subito dopo l’altro, mi ha reso più forte. Devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine.

Dopo aver fatto tanta fatica per recuperare dal primo infortunio, ecco il secondo stop. Cosa ha pensato in quei momenti?

Mi sono reso conto immediatamente che mi ero fatto male di nuovo e la mia preoccupazione è stata subito che fosse di nuovo il crociato. Pensavo che superato l’infortunio al crociato qualunque altra cosa sarebbe stata più leggera. Invece devo dire che è stato più pesante recuperare dal secondo infortunio… Colpa certamente della vicinanza con il primo infortunio. Era la prima partita che giocavo dopo tanto tempo. Non è stato facile, ma ne sono uscito… In piedi!.

Pochi mesi fa il rinnovo del contratto con la Roma: che significato ha per lei in questo momento?

Devo ringraziare tutti. A partire dal Presidente, il Direttore Sportivo, il mister… Per me è stato importantissimo ricevere la loro fiducia. Una grande dose di autostima che io spero di ripagare il prima possibile, perché lo voglio…

Il ds Monchi il giorno del rinnovo ha voluto sottolineare la sua dedizione al lavoro e l’attaccamento alla maglia giallorossa….

In questi mesi ho avuto modo di parlare varie volte con il Direttore e abbiamo condiviso punti di vista, sul metodo di lavoro e sull’atteggiamento da avere. Sono rimasto colpito dalla persona del Direttore e sono felicissimo che sia alla Roma. Io tifo sin da bambino per questa squadra, e con professionisti come il Direttore all’interno non si può che migliorare, sicuramente un salto di qualità.

Il mister l'aveva inserito tra i convocati in ritiro a Pinzolo, schierandola dalla prima amichevole il giorno dell’infortunio. Che rapporto ha con Di Francesco e quanto è stato importante?

Il rapporto con il mister è stato un po’ particolare, l'ho vissuto tanto i primi periodi del ritiro, poi purtroppo infortunato mi sono allontanato dal campo. Mi è stato molto vicino, cercando di rasserenarmi. Devo solo dirgli grazie per essermi stato vicino in un momento particolare della mia vita.

Nel ritiro il mister la spronava di continuo… E ora che è tornato in gruppo su cosa insiste?

Devo migliorare in tante cose, a dire la verità. In ritiro ha insistito tanto sullo spingere sempre in fase di preparazione. Anche oggi mi chiede di dare il massimo, io cerco di mettere tutto il mio impegno, ma devo fare ancora di più.

C’è stato un momento difficile? Un momento in cui ha avuto paura di non farcela?

Il momento più difficile di tutto il percorso riabilitativo è quando pensi di poter fare alcune cose e poi ti accorgi che ancora non sei pronto. I fisioterapisti e i preparatori atletici mi hanno sempre detto di stare calmo e non affrettare le cose, che sarebbe arrivato il tempo giusto per fare tutto. Per me caratterialmente è stato il momento più duro.

Cosa ne pensa dell’idea di inserire le seconde squadre nei grandi club?

Credo sia importante perché permetterebbero ai ragazzi giovani di confrontarsi in un campionato dei grandi e di farlo con continuità. Nella continuità si riesce a valutare il valore di un calciatore.

Cosa ha imparato in allenamento da Kolarov? Quali sono i segreti di un campione tanto affermato?

Aleksandar è un grandissimo giocatore e abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo tutta la stagione. In allenamento è evidentissima la sua dedizione al lavoro, la sua esperienza. Tante cose, tipo l’esperienza, non te le regala nessuno. Le puoi solo acquisire con il tempo. Ed è proprio l’esperienza quella che sto cercando di “rubare” da Aleks. Spesso mi dà dei consigli che però tengo per me! E lo sto molto apprezzando, ha un carisma e una personalità enormi.

Nel suo ruolo ci sono stati tanti campioni, chi era il suo idolo da bambino?

Non è facile. Forse il giocatore che mi ha impressionato di più ultimamente, ma non ho le sue stesse caratteristiche, è Marcelo. Fa delle cose pazzesche con una tranquillità come se stesse giocando al campetto sotto casa con gli amici. Penso sia lui il modello che prendo come riferimento.

La Roma va a Sassuolo, potrebbe essere l’occasione giusta per lei?

Potrebbe essere… Io devo farmi trovare pronto come sempre in questo ultimo mese in cui ho ricominciato ad allenarmi con il gruppo. Spero possa arrivare l’occasione…

Lo ha mai immaginato il momento dell’esordio?

È facile immaginarselo perché è un sogno che fai sin da bambino, e poi specialmente nell’ultimo periodo. Io non voglio crearmi delle aspettative e quando arriverà l’occasione voglio viverlo così com’è, senza pensieri.

La stagione è alla fine, cosa si aspetta dal futuro?

Nel prossimo futuro non mi sono prefissato nulla. Immagino e spero di meritare una carriera importante, magari il più a lungo possibile con la Roma…Spero nel prossimo futuro di fare qualche cosa di importante con questa maglia. Quest’anno non ne ho avuto le possibilità, il prossimo chissà…