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L’eredità di Ramon e gli alibi azzerati

LaPresse

Di Francesco e Monchi sono andati via, ma purtroppo sono rimasti Karsdorp, Cristante, Kluivert, Santon e Schick. E le figuracce si contano su due mani. La Roma attuale è una squadra sopravvalutata

Francesco Balzani

Di Francesco è a Sambuceto, Monchi torna nella sua Siviglia, pure i medici stanno a casa. Purtroppo sono rimasti Karsdorp, Cristante, Kluivert, Santon e Schick. Un’eredità difficile da raccogliere, l’eredita spagnola di un signore che in questa città è riuscito addirittura a vendere un libro da santone. Gracias Ramon, ne sentivamo proprio il bisogno. Così come sentivamo il bisogno di vendere Salah, Nainggolan, Strootman o Alisson. Gli alibi però sono finiti. Per un gruppo di giocatori che reagisce ai tifosi (a parole) ma coi fatti dimostra di essere ben poca roba almeno dal punto di vista caratteriale. Ma pure sotto il profilo tecnico. Le figuracce si contano sulle dita di due mani: Spal andata e ritorno, il 7-1 di Firenze, Bologna, il derby, la Champions e tante altre. Colpa non solo di chi sta in panchina o dietro a una scrivania, ma anche di scende in campo vestendo una maglia che in passato hanno onorato giocatori pagati molto meno degli attuali in rosa.

La Roma attuale è una squadra sopravvalutata. Da tutti: dai media ai tifosi passando da chi vuole vendere una 500 spacciandola per una Lamborghini. La verità è che alcuni giocatori, i sopracitati per esempio, troverebbero difficoltà a ritagliarsi un posto da titolare in squadre come Sampdoria o Parma. Guardiamola in faccia la realtà, e forse resteremo pure meno delusi. Di sicuro meno illusi come ha provato a farci sentire il grande Ramon Monchi per 20 mesi. Ranieri non poteva portare idee innovative, e forse nemmeno servirebbero. Roma da Champions? Ad oggi è meglio guardarsi da Atalanta e Lazio.