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La Roma alza il muro: ecco tutti i segreti di Savorani, il Re Mida dei portieri

LaPresse

Prima della gara con la Sampdoria viene premiato come miglior preparatore degli estremi difensori. Con lui Szczesny, Alisson e Olsen hanno fatto passi da gigante

Dario Marchetti

Il successo si costruisce giorno dopo giorno e lontanodalleluci dei riflettori, con tanta cura dei particolari: dalle lezioni sui fondamentali, alle analisi video degli errori commessi in partita e in allenamento. Lo sa bene Marco Savorani, preparatoredeiportieri della Roma, eletto anche quest’anno come migliore della sua categoria. Un attestato che certifica solo pubblicamente quanto fatto in questi anni a Trigoria. Da Szczesny ad Alisson, passando per Skorupski e fino a Olsen, i miglioramenti di questi calciatori sono sotto gli occhi di tutti. Monchi in primis è rimasto conquistato dal modo di lavorare e nel momento dell’acquisto dell’ex Copenaghen il parere di Savorani è stato importante nella scelta del portiere svedese. Galloni conquistati con il lavoro sul campo. In particolare quelli del Fulvio Bernardini che lui conosce molto bene.

CHI È - Marco Savorani nasce infatti a Roma e nelle giovanili giallorosse inizia il suo percorso da calciatore vincendo anche uno Scudetto Primavera nella stagione 83-84. Non arriva l’esordio in primasquadra, ma inizia a girovagare per l’Italia fino a debuttare in Serie A nell’89 con il Como. Nel 2000 appende gli scarpini al chiodo chiudendo con il Gualdo e quattro anni dopo inizia la carriera da preparatore al Piacenza con Iachini. Da lì cominciano le fortune dei suoi tecnici e club. Prima del ritorno a Roma, passa anche da Chievo, Atalanta e Siena. In Toscana lavora con Antonio Conte che qualche anno più tardi lo avrebbe voluto a Londra con il suo Chelsea, ma il richiamo della propria città natale è troppo forte. Nel 2014 rientra a Trigoria come preparatore dei portieri del settoregiovanile. Di lì a poco viene promosso con i grandi dove trova la Roma di Garcia e soprattutto Szczesny. Da sempre definito portiere inaffidabile, ma che con lui viene eletto a migliorportiere della Serie A nell’anno dello Spalletti bis e non a caso scelto dalla Juventus come erede di Buffon. Stessa sorte tocca ad Alisson poi ceduto al Liverpool per più di 70milioni e ora è il turno di Olsen che inizia a beneficiare del lavoro di Savorani.

SEGRETI - Un lavoro scandito quotidianamente e quasi maniacale. “In una partita a un portiere può capitare di fare una parata come dieci e tutte devono essere perfette” lo ha detto nell’ultimo ritiro giallorosso. Poi tante lezioni extra e lontane da occhi indiscreti. Grande attenzione ai fattori extra campo ed esercitazionigiornaliere sulla tecnica. Sul rettangolo verde di Trigoria è un vero martello e spesso le urla si sentono dagli uffici. “Indispensabile è lavorare sui fondamentali” dice Savorani e tutto inizia con l’analisivideo degli errori. Non solo di quelli commessi in partita, ma anche in allenamento. Le prime volte Szczesny è rimasto stupito nel rivedere quest’ultimi, da sempre abituato a riguardare solo quelli nei match. Da non sottovalutare anche l’aspetto caratteriale. Amailconfronto con i suoi calciatori e se necessario anche a musoduro. Instaura un rapporto sincero e che fa breccia nei portieri allenati. Lo testimonia la dedica fatta da Alisson dopo esser stato ceduto al Liverpool. “Al mio maestro, mister e grande amico. Grazie per tutto quello che abbiamo vissuto insieme” ha scritto il brasiliano. La Roma, intanto, si gode il suo top player che per una volta è fuori dal campo e con il “Re Mida” dei portieri i pali giallorossi sono al sicuro.