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Kostas Manolas e l’amore per lo zio Stelios: l’uomo che gli ha cambiato la vita

Da sempre il suo idolo: per lui è diventato difensore, grazie a lui è arrivato all'AEK Atene, la prima squadra dove ha fatto vedere il suo talento

Valerio Salviani

Se chiedete a un greco di parlarvi del suo idolo sportivo vi racconterà di Galis, Spanoulis o di Antetokounpo se è un po' più giovane, perché il basket, nella terra dove è nato lo sport, domina sopra ogni cosa. Se lo chiedete a Kostas Manolas, che comunque ama e segue lo sport della palla a spicchi (negli States si è anche cimentato in una partita con il presidente Pallotta), non avrà dubbi a parlarvi dello zio Stelios, l'uomo più importante della sua vita. E non solo perché è riconosciuto come il più grande calciatore greco di sempre, ma anche per quello. E' la frase che Kostas ripete sempre, ad ogni intervista, quando gli si chiede chi sia stato ad ispirarlo per farlo diventare quello che è oggi.

Stelios Manolas è un po' il Totti ellenico, non per talento intendiamoci, ma per devozione di sicuro. Partito da Naxos, l'isola che ha dato i natali anche a Kostas, è diventato il simbolo dell'AEK Atene per 20 anni (1978-1998) iniziando e chiudendo la carriera con la stessa maglia. Con la squadra della capitale, dove ha giocato quasi 500 partite da professionista ha conquistato anche la nazionale, giocando i Mondiali nel 1994. Recentemente è stato anche allenatore, sostituendo una volta Gustavo Poyet, una volta l'ex giallorosso Traianos Dellas. Nel suo mito è cresciuto il piccolo Kostas, nato (calcisticamente) da attaccante, ma che non ha saputo resistere al richiamo di diventare difensore centrale, proprio come lo zio. E come lo zio, Kostas sognava una carriera gloriosa nell'AEK, ovviamente la squadra del suo cuore. Così, dalle giovanili del Thrasyvoulos, proprio grazie allo zio, che ai tempi faceva l'osservatore, viene comprato dai giallo-neri e dichiara: "Sogno di diventare una bandiera e finire qua la carriera". Il "sogno" di Manolas cambia strada bruscamente dopo il grande tradimento e il passaggio ai rivali dell'Olympiacos. Un tradimento che non ha incrinato il rapporto con Stelios, che resta sempre il suo unico punto di riferimento. Adesso Kostas è diventato più forte di Stelios, ma a lui non ditelo. Il suo idolo resterà sempre "il più grande giocatore greco della storia".