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Kolarov, l’Aleksandar “Magno” che ha fatto impazzire la Roma

Spirito di sacrificio, cultura del lavoro e mentalità vincente: ecco come il serbo ha conquistato il cuore dei tifosi romanisti

Mirko Porcari

"Vieni alla Roma, proviamo a vincere". Una settimana di telefonate per un futuro tutto nuovo: Dzeko, Monchi e Kolarov in un'estate che non ti aspetti. A distanza di qualche mese i tifosi giallorossi hanno imparato a scoprire un calciatore che ha cancellato il passato biancoceleste, vestendo i panni del leader.

Aleksandar Kolarov è entrato nel cuore della Roma, prendendo per mano una squadra che ha voglia di crescere: titolare, uomo spogliatoio e punto di riferimento, lo stesso percorso fatto a Manchester dopo l'esperienza alla Lazio. Appena qualche settimana per un soprannome, "the President", che ha caratterizzato i suoi discorsi nello spogliatoio, già Senatore prima ancora che uomo chiave in campo.

"IMPRESSIONANTE" -Personalità e spirito di sacrificio, qualità che il terzino ha mostrato sin dalle prime ore in giallorosso: a Boston, silenzio assoluto davanti alle spiegazioni tattiche di Di Francesco, provando a trasmettere la professionalità del campione anche al resto dei compagni.

La cultura del lavoro che viaggia fino a Trigoria, dove Kolarov ha impressionato lo stafftecnico ( l'abbraccio di ieri a Francesco Tomei, il vice di Di Francesco che spesso rimane con il serbo a provare le punizioni, ne è la dimostrazione) per la disponibilità e la voglia di mettersi in gioco: forma fisica eccellente e stile di vita da vero atleta, a Manchester ha imparato a curare l'alimentazione e il corpo (spesso ricorre a trattamenti muscolari speciali per aiutare lo smaltimento dell'acido lattico), un'attenzione che ha mantenuto anche a Roma e che si rispecchia nelle prestazioni di altissimo livello.

ALEKSANDAR MAGNO - Lontanissimi i tempi in cui, nel caldo estivo, qualcuno aveva storto il naso sull'arrivo del terzino: "È stato alla Lazio, non lo voglio". Pochi giorni per cambiareidea, svuotare di significato un acronimo come GAK (Gruppo Anti Kolarov) e applaudire un professionista esemplare: adesso Kolarov è "Aleksandar Magno", un soprannome che sui social ha spazzato via le perplessità e un passato ormai sbiadito. "Un fenomeno, datecene un altro come lui di laziale che noi ci accontentiamo", prospettive diverse che scavano in fondo al significato di un acquisto davvero azzeccato: "Mamma mia come mi piace questo giocatore, ha grinta, forza e carattere. Un leader vero che porterà lontano la Roma".

DECISIVO - Tre gol e quattro assist, roba da centrocampistaoffensivo. Tra campionato e Champions il serbo ha riservato il meglio del suo repertorio: reti su punizione, tiro in corsa e cross perfetti, un inizio di stagione che presuppone nuovi record nel suo score personale (nel 2009-2010 con la Lazio aveva segnato cinque gol in tutto, mentre a Manchester non è mai andato oltre i quattro). Decisivo e fulcro della manovra, è entrato in quasi tutte le occasioni da gol della Roma, anche per questo Di Francesco lo consideraintoccabile (fino ad ora le ha giocate tutte, tranne i 17 minuti finali contro l'Udinese): "Ha una padronanza tecnica incredibile, ma ciò che colpisce e apprezzo è la mentalità. È lui che fa la differenza per come prepara la partita. È un professionista vero".