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Julio Sergio: “Roma, spero nella finale di Champions. Gli anni in Italia mi hanno cambiato”

Parla l'ex portiere giallorosso: "Col Barcellona hanno fatto una prestazione di grandissimo livello, ero contentissimo. Mi immagino cosa sia successo nella Capitale in quei giorni..."

Redazione

A due giorni dalla semifinale di andata di Champions League tra Liverpool e Roma, l'ex portiere giallorosso Julio Sergio è intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo per parlare del match, ma anche del suo passato a Trigoria. Ecco le sue dichiarazioni:

Sei rimasto romanista dentro?

Dopo tanti anni non posso non esserlo.

Qual è il momento più bello che hai vissuto a Roma?

I derby vinti sono stati i momenti migliori.

C’è stata una parata particolare…

Sì, mi ha lasciato legato alla Roma.

Quando hai visto il 3-0 della Roma sul Barcellona che cosa hai pensato?

Non pensavo potesse andare così avanti contro il Barcellona. Hanno fatto una prestazione di grandissimo livello, ero contentissimo. Mi immagino cosa sia successo a Roma in quei giorni.

Spalletti ti definì il miglior terzo portiere del mondo…

Non mi ha dato fastidio. In quel momento dovevo fare il terzo, meglio essere il miglior terzo portiere del mondo (ride, ndr). Non penso sia stata una cattiveria, diceva che ero importante nello spogliatoio. Mi ha fatto anche esordire, non mi ha dato fastidio.

Sei sicuro?

No, lui aveva le sue preferenze, è normale per un allenatore. Io lavoravo per avere un’opportunità ed ho vissuto momenti importanti.

Che cosa ti porti come ricordo di Roma?

Ho un sacco di amici, tantissimi ricordi che non hanno un valore, non si possono contare, ci sono stato quasi otto anni. Ho imparato un’altra cultura, visto una città bellissima. La mia vita dopo Roma è cambiata al 100%.

Ora cosa fai?

Sono un allenatore. Sto studiando per salire di livello, ci sono anche altre cose che porto avanti per fare belle cose con la mia famiglia.

Perché fai l’allenatore e non il preparatore dei portieri?

Non è una cosa che mi faceva impazzire, ho sempre avuto facilità nell’essere presente nell’ambiente e coordinare. Mi stava un po’ stretto il ruolo di preparatore.

I portieri sono tutti matti?

Forse qualche anno fa era così. Ora devi capire tante cose: giocare coi piedi, con le mani. I portieri devono fare tante cose.

Liverpool-Roma?

Speriamo che sia una bellissima partita e che andremo in finale.