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Il mate, il fratello Muriel e le sue due donne: ecco tutti i segreti di Alisson

Il mate, il fratello Muriel e le sue due donne: ecco tutti i segreti di Alisson

L’estremo difensore brasiliano in adolescenza era troppo gracile per fare il portiere. A 15 anni la crescita e la definitiva esplosione

Marco Prestisimone

Tra i segreti della difesa meno battuta d’Italia e la terza migliore d’Europa c’è il rendimento di Alisson Becker. Se la Roma colleziona clean sheet (9 in Serie A, 12 considerando la Champions), il merito è anche del Superman brasiliano, che dopo una stagione all’ombra di Szczesny, è rimasto prendendosi il posto da titolare che gli fu promesso al suo arrivo. “Se non avessi avuto la certezza di giocare, avrei chiesto di andar via. Perché questo è l’anno principale della mia carriera”, ha detto alla vigilia dell’esordio in Champions League. L’obiettivo di Alisson è stupire nella capitale per tenersi il posto che il CT verdeoro Tite e il preparatore dei portieri Taffarel gli hanno consegnato, a dispetto di un Ederson che continua a far benissimo nel Manchester City.

IL SORPASSO SUL FRATELLO E LA SCALATA VERDEOROE dire che la sua carriera era cominciata in competizione con il fratello Muriel, oggi portiere del Belenenses, in Portogallo. Alisson era l’esatto opposto del prototipo del ruolo: basso e magro, lottava all’inizio dell’adolescenza con una crescita che proseguiva a rilento. Il fratello, molto più pronto fisicamente e inizialmente destinato ad una carriera migliore, fu mandato a vivere vicino al centro d’allenamento dell’Internacional: lì fece una scelta che gli avrebbe cambiato la vita, ossia quella di portare con sé il fratello piccolo, per il quale invece la famiglia aveva ormai pensato ad un percorso di studi. A 15 anni, però, Alisson sviluppa improvvisamente il fisico e la muscolatura che adesso lo rendono un portierone da 193 cm.

Nel 2013 arriva l’esordio con la prima squadra nel campionato Gaúcho: a lanciarlo è il futuro CT del Brasile Dunga, che sarà il tecnico che lo farà esordire anche il con la Seleção.Alisson, però, si risiederà in panchina, vista la presenza davanti a lui di due mostri sacri. Chi? Nelson Dida, l’ex Milan, e il fratello Muriel. Il portiere giallorosso sarà però bravo a salire nuovamente sul treno che portava alla sua consacrazione definitiva: i due ‘titolari’ si infortunano, lui subentra e quel posto non lo lascia più. È l’inizio di una carriera in continua ascesa.

IL RAPPORTO CON PAVAN – Chi non ha mai smesso di seguirne l’evoluzione è Daniel Pavan: l’attuale preparatore dell’Internacional, dopo aver supportato psicologicamente Alisson nei momenti più difficili dell’adolescenza in cui sembrava che non potesse diventare un portiere professionista, è rimasto sempre molto legato a lui. La settimana scorsa un suo assistente e l’estremo difensore della squadra brasiliana Danilo Fernandes hanno avuto la possibilità di parlare con Savorani dei metodi di allenamento e della condizione di Alisson. Un legame indissolubile.

IL TEMPO LIBERO TRA MATE E SHAKIRA – Chi segue Alisson sui social può dire di conoscere tante sfaccettature che lo rendono meno supereoe e più umano. Gli amori della sua vita sono due donne: la moglie Natalia e la figlia Helena arrivata lo scorso 29 aprile. A loro si aggiunge una terza passione, quella per la cagnolina adottata Shakira, dalla quale fa fatica a separarsi.

Oltre alla passione viscerale per la chitarra, con la quale si diletta spesso in casa, è un appassionato del mate, un infuso tipico sudamericano preparato con l’omonima erba, e con la quale viene spesso immortalato, anche dai compagni di squadra. In cucina non si ferma qui: i post partita diventano spesso in una grigliata di churrasco. “Il lunedì, quando sono libero, si trasformano in una domenica. Quando sto davanti alla brace, con la carne sopra al fuoco, sono un uomo felice. È una cosa che piace a chiunque lo provi”.Quando è tra i pali, invece, è lui a far felice gli altri.