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Giannini a FR: “Perché esonerare Garcia? La squadra è con lui. Dzeko va aspettato”

Parlando del bosniaco, l’ex capitano della Roma ricorda un aneddoto: “Nei primi mesi un po’ tutto lo stadio voleva mandare via Voeller, veniva addirittura fischiato. Poi sappiamo tutti come è andata”

Melania Giovannetti

La situazione sembra tragica agli occhi di molti. L’ultimo mese e mezzo ha portato ben poche gioie in casa giallorossa, facendo scricchiolare sempre più la posizione di Garcia sulla panchina giallorossa. Non è dello stesso parere Giuseppe Giannini: “La Roma è ancora lì, a 4 punti dall’Inter prima in classifica. Il gruppo ha dimostrato di essere dalla sua parte, non vedo perché debba essere preso in considerazione il suo esonero”. La redazione di Forzaroma.info ha contattato lo storico ex capitano della Roma per fare un attimo il punto sull’attuale situazione che ruota attorno alla squadra, soffermandosi non solo su Garcia.

Prima della pausa natalizia la Roma è tornata alla vittoria dopo un mese e mezzo di astinenza, ma la crisi di gioco non è certamente passata. Lei continuerebbe con Garcia oppure crede che sarebbe meglio un cambio immediato sulla panchina giallorossa?

Domenica era fondamentale conquistare i tre punti e la Roma ci è riuscita. Oltretutto in questa partita ci sono stati momenti in cui la squadra ha dimostrato di essere al fianco dell’allenatore. Non vedo perché debba essere preso in considerazione l’esonero di Garcia. Le ultime critiche fatte al francese parlavano di una squadra che non era più dalla parte dell’allenatore, eppure chi ha visto la partita ha potuto notare come tutti i giocatori si siano stretti attorno al tecnico.

Durante l’abbraccio, però, sono piovuti fischi dai pochi tifosi presenti all’Olimpico. Il rapporto tra il francese e la piazza è ormai compromesso?

Non posso interpretare il comportamento dei tifosi ma sto a quello che vedo, e ho visto che comunque la Roma è riuscita a portare via i 3 punti, riportandosi a 4 punti dalla prima in classifica. Sono meno drastico di tanti altri.

Si fanno tanti nomi: Spalletti, Bielsa, Lippi, Mazzarri e tanti altri. Senza dimenticare ovviamente Conte da luglio in poi. Quale sarebbe la migliore soluzione per la Roma?

Se ci fosse un cambio immediato la Roma dovrebbe trovare una persona che possa portarla fino al termine della stagione, per poi scegliere un allenatore. Tra questi nomi non credo che ce ne sarebbe anche soltanto uno disposto a restare soltanto fino a giugno facendo da traghettatore.

Dzeko è sbarcato a Roma portandosi dietro tante aspettative. Ora il bosniaco appare sempre più in difficoltà, ieri è arrivata anche la prima espulsione in carriera. Cosa ne pensa?

Credo che non stia attraversando un periodo di serenità, questo è ovvio. A me piace come si muove in campo: si impegna, lotta, rientra, svolge due o tre ruoli contemporaneamente. Non solo quello dell’attaccante, anzi, forse il ruolo del centravanti è quello che fa meno. Però fa da raccordo, fa il centrocampista, spesso e volentieri ha fatto anche il difensore. Per questo io lo ammiro e lo apprezzo, però è anche vero che non sta attraversando un momento di serenità psicologica. Non sono uno di quelli che butta a mare immediatamente un giocatore che anche in altre piazze ha fatto bene, a parte lo scorso anno al Manchester City. È un calciatore importante che va sostenuto, va aiutato e va aspettato. Pensiamo a Rudi Voeller: nei primi mesi un po’ tutto lo stadio voleva mandarlo via, addirittura veniva fischiato. Poi sappiamo tutti come è andata, esplose perché cominciò a capire la situazione, ad ambientarsi anche fisicamente. Penso che valga la stessa cosa per Dzeko, diamogli un po’ di tempo perché è un giocatore importante.

Recentemente Totti ha ribadito quanto da piccolo si ispirasse proprio a lei. Come ha reagito leggendo quelle parole? Si è sentita la mancanza del capitano in questo momento particolare?

Ovviamente le sue parole mi fanno piacere, conferma quello che ha sempre detto, quando ne ha l’occasione parla di me sempre con piacere. Essere stato per lui un punto di riferimento per me è motivo di grande orgoglio. E sì, si è sentita la mancanza di Totti, proprio in questo frangenti un giocatore che ha la personalità, l’esperienza e la sicurezza psicologica può essere utilissimo. Lui ha tutte queste componenti, e lui, essendo un idolo ed il calciatore più importante che la Roma abbia mai avuto, può far valere questo peso psicologico sulla squadra, aiutare i compagni che in questo momento quando hanno il pallone tra i piedi sembra come se gli scottasse. Da gennaio Totti è sicuramente una carta in più che Garcia si giocherà, anche perché Dzeko sarà squalificato a Verona. Ci saranno 3 assenti per squalifica, avere a disposizione un giocatore così è un vantaggio sia per la squadra che per l’allenatore.

Una curiosità per concludere: lei accetterebbe l’incarico se le chiedessero di fare da traghettatore fino a giugno?

Prima dovrei comprare una zattera (ride, ndR). Ovviamente la mia risposta sarebbe scontata, credo sia l’obiettivo di chiunque voglia fare il tecnico arrivare un giorno ad allenare una squadra importante come la Roma.