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Emer-go, dal sogno Premier al successo di Kolarov: ecco perché lascerà la Roma

Dai giallorossi è considerato il sacrificato perfetto per dare ossigeno alle casse senza indebolire la rosa. Se dimostrerà di essere tornato quello della scorsa stagione, allora potrà inseguire i suoi sogni in un altro grande club

Valerio Salviani

Un'altra plusvalenza sul bilancio. Questo è quello che Emerson Palmieri è destinato a lasciare alla Roma, prima di andare via. Un'amore sbocciato in ritardo, dopo un anno passato nel dimenticatoio con l'etichetta addosso del flop. Con Spalletti, tra i pochi a credere in lui, il brutto anatroccolo è diventato cigno. La consacrazione è arrivata con il gran gol al Villarreal in Europa League, la vetrina perfetta per farsi conoscere e mettere in fila fuori Trigoria almeno 3 club importanti. Poi, il 28 maggio scorso, l'infortunio che ha bloccato la sua crescita e chiuso ogni discorso di mercato. Per il momento.

UN ADDIO ANNUNCIATO - Vendere per comprare. Finché la filosofia sarà questa, a Trigoria di Emerson ne passeranno ancora tanti. Dai 2 milioni spesi per riscattarlo dal Santos, ai potenziali 25, è un'occasione troppo ghiotta, dopo solo mezza stagione a buoni livelli. Si preparava già l'addio lo scorso giugno, quando Spalletti e Sabatini erano pronti a portarlo con loro all'Inter. La rottura del crociato del brasiliano ha fatto saltare tutto, facendo poi virare il club nerazzurro su Dalbert. Da settembre, sulle sue tracce è piombata la Juventus. Il giocatore piace molto a Marotta, che ha già l'accordo di massima con il suo entourage (nonostante i suoi agenti continuino a definirle chiacchiere da bar) e che si sta preparando ad un possibile addio di Alex Sandro, per cui il Chelsea farebbe follie. Nei sogni del brasiliano però c'è la Premier League. A Roma, dove vive ormai da 2 anni e mezzo insieme alla inseparabile compagna Isadora, sta benissimo, ma per il salto oltremanica non ci penserebbe due volte. La possibilità, concreta, si chiama Liverpool, che per lui è pronto a mettere sul piatto la cifra richiesta da Monchi. I buoni rapporti tra i due club dopo l'affare Salah, e la preferenza del club di Pallotta che cederebbe più a cuor leggero il giocatore, mettono la strada in discesa. Al momento però, dopo l'acquisto onerosissimo di van Dijk, gli inglesi preferiscono temporeggiare. La pista può tornare bollente a giugno, magari provando ad aggiungere al pacchetto anche Alisson.

RECUPERO LENTO - Se ancora non è arrivata un'offerta ufficiale per Emerson sulla scrivania di Monchi, è sicuramente colpa dello stato fisico post infortunio, ancora incerto. Finora il brasiliano si è rivisto solo nella sciagurata partita di Coppa Italia contro il Torino, nel quale (al ritorno in campo dopo 6 mesi) non ha di certo brillato, contribuendo in maniera decisiva al secondo gol dei granata. Complice di questo recupero lento è anche il successo di Kolarov, elemento del quale Di Francesco non farebbe a meno neanche se fosse su una gamba sola. Il serbo è anche il motivo per cui a Trigoria Emerson non è più considerato un intoccabile, ma che lo rende il sacrificato perfetto per dare aria alle casse della Roma, senza indebolire troppo la rosa. Se dovesse superare questa sessione di mercato, da qui a maggio il terzino dovrà dimostrare di aver archiviato il problema a ginocchio, tornando a essere la grande promessa vista la scorsa stagione. Missione quasi impossibile, se nella capitale dovesse arrivare anche Darmian, capace di giocare su entrambe le fasce.