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Eleganza, chiarezza e… promesse: ecco le armi segrete di Claudio Ranieri

LaPresse

Pallotta è rimasto affascinato, la squadra ne apprezza i modi di fare. E i tifosi ora chiedono un ruolo in società...

Marco Prestisimone

Esistono tre cose che non passeranno mai di moda: la classe, la dignità e l’eleganza. Lo sa bene Claudio Ranieri, che ha puntato forte su queste qualità per provare a far innamorare di nuovo i tifosi dopo averlo già fatto nove anni fa. Più complicato era affascinare Pallotta, spesso sedotto da profili più esotici, meno pragmatici, di certo meno romanisti. Eppure non è servito indossare l’abito da cerimonia: è bastato quello che togli dall’armadio tutti i giorni, senza esagerare, senza fingere.

SIR CLAUDIO – Essere semplicemente Claudio è stato l’accessorio principale dell’outfit di Ranieri. In carriera ha dimostrato che nascere nel cuore di Roma non toglie nulla, anzi: in Spagna, Inghilterra e Francia l’hanno capito. Lì si è confrontato con diverse realtà, imparato nuove lingue e scritto un curriculum internazionale che in pochi possono vantare. Adesso però le sue qualità sono arrivate anche oltreoceano. Perché lo stesso Pallotta è rimasto impressionato dall’eleganza con cui Ranieri ha affrontato il momento più difficile della stagione, ma anche dalla dolcezza con la quale parla del futuro di De Rossi o della fermezza paterna con cui tratta il tema Zaniolo. E per questo non è escluso che gli venga affidato un ruolo in società a fine stagione come chiedono i tifosi. Magari accanto a Totti, in una Roma che deve rinascere partendo dalle sue radici. E perché no, offrendo al sogno Antonio Conte un’altra spalla amica su cui contare.

DOTTORE – Poi c’è la chiarezza, sparita da Trigoria tra il metodo Monchi e il teorico Di Francesco. La conferma arriva dalla squadra: “Non parla moltissimo con le parole – ha detto ieri Pastore, uno che Ranieri sta cercando di rigenerare – ma lo fa con i fatti. Ha capito il momento dei giocatori e ora siamo più sicuri di noi stessi”. Qualche giorno prima era stato Juan Jesus a sottolinearne i segreti: “Capisce sempre di cosa hai bisogno, che sia una parola di conforto o uno strillo per farti dare di più”. Un dottore e non un alchimista quindi, per una squadra che aveva bisogno di concetti semplici per ritrovarsi.

PROMESSE – Se la serata di gala sarà la Champions, il “profumo” sono state le promesse: qualcuna svelata, qualcuna tenuta nascosta. Una strategia già usata in passato: al Leicester offriva la pizza a tutta la squadra per ogni partita con la porta inviolata, al Fulham pensò al McDonald’s. In Italia però è difficile puntare sul cibo, così ha scommesso sui giorni extra di riposo. Dopo la partita contro l’Inter sono stati due, così come stavolta. Qualche ora in più per godersi le famiglie e ritrovare la serenità. L’importante sarà non arrivare in ritardo al treno che porta alla Champions, ma con una guida così…