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De Rossi: “E’ da infami dare tutte le colpe all’allenatore”

Le parole del centrocampista giallorosso al termine del match tra Roma e Atalanta

Redazione

Al termine del match perso dalla Roma per 2 a 0 contro l'Atalanta, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il centrocampista giallorosso, Daniele De Rossi.

DE ROSSI A PREMIUM

Questa sconfitta è figlia della sconfitta con il Barcellona? Come se ne esce?

Sono due partite diverse, noi non abbiamo molta serenità perché quella batosta si sente e ristagna nelle nostre menti. Ma dopo una partita del genere i giocatori hanno mille motivazioni in più per riscattarsi quindi non ci sono connessioni tra le due partite.

Rapporto con Garcia?

Il nostro rapporto è ottimo, non so quello che hanno detto i mei compagni neanche le leggo le interviste anche perché a volte vengono male interpretate. Sarebbe da infami dare tutte le colpe all’allenatore perché in campo ci andiamo noi e siamo abbastanza grandi per prenderci le nostre responsabilità. Delle colpe le ha anche lui cosi come le abbiamo tutti, ma le dividiamo: non le accolliamo tutte a lui.

Quali sono le vostre colpe? Come ti spieghi questa sconfitta?

Quando hai un tasso tecnico superiore rispetto all'avversario, con tutto il rispetto dell'Atalanta, e non lo sfrutti devi mettere in dubbio tutto: l'impegno, la corsa, la condizione fisica... l'allenatore metterà in dubbio le sue scelte, il preparatore atletico le sue e noi le nostre. Dobbiamo farlo tutti insieme altrimenti non è mai colpa di nessuno.

Sono situazioni che si ripetono? Vedi qualche analogia con le annate storte del passato?

Oggi è meglio non pensarci, però l'andazzo è quello anche se negli anni in cui abbiamo fatto male o passato si vedeva già da agosto mentre quest'anno fino a venti giorni fa eravamo considerati una papabile vincitrice del campionato. Io sono convinto che lo siamo ancora seppur con qualche livido addosso. Dalla nostra parte ora c'è il tempo per recuperare e dobbiamo lavorare per questo.

Quando la Roma va sotto non rimonta mai?

Non lo so forse un po’ di confusione quando i minuti iniziano a scarseggiare. Non è facile attaccare quando le squadre si difendono bene. Non ci siamo riusciti con il Sassuolo e con la Sampdoria mentre siamo stati bravi contro il Leverkusen. Sicuramente questo è un dato che non va sottovalutato.

DE ROSSI A SKY 

Sono dieci i gol subiti nelle ultime tre partite, tra Bologna, Barcellona e Atalanta. I tifosi hanno fischiato, siete usciti dal campo come mai accaduto. E' il punto più basso di questa gestione tecnica?

No, non credo. Forse il più basso è stato l'anno scorso quando ne pareggiavamo tante di fila. Non è una gara al momento migliore rispetto a quando andavamo male l'anno scorso. Dobbiamo riflettere sulle nostre prestazioni e non possiamo far altro che guardare alla prossima, è quello che conta purtroppo.  

Perchè si è fermato questo processo di crescita? Tutti gli elementi sono a ribasso, a parte i gol fatti.

E' un momento così. l'ultima partita in casa è stato un derby giocato bene. E' stata una settimana particolare, spero non centro niente il risultato di Barcellona, che non ci abbiamo lasciato trambusto in testa. Analizzare adesso, davanti a tutti gli errori di fase offensiva, difensiva o nella costruzione del gioco non so quanto sia produttivo o importante che lo faccia.  Dobbiamo pensare già da domani a quello che faremo nella prossima partita, ricominciando a lavorare tutti uniti. L'anno scorso siamo usciti da questa situazione, prendendo il secondo posto che ci stava sfuggendo, unendoci un pochino di più e così ora dobbiamo fare. 

Garcia tatticamente vi dispone bene e fisicamente vi prepara bene o è anche colpa vostra?

E' ovvio, rispetto la tua domanda ma nessun giocatore al mondo ti direbbe il contrario davanti alle telecamere. Ma a parte questo io credo veramente che la gestione abbia dimostrato che sa fare anche un buon calcio, lo abbiamo dimostrato fino a poche partite fa. Penso che nonostante ci sia da migliorare a livello tattico, difensivo e di costruzione - perchè come avete detto voi certe difficoltà sono sotto gli occhi di tutti -, a livello di gruppo stare insieme all'allenatore e uniti tra noi compagni è molto importante. Se ci sfaldiamo, se cerchiamo alibi "è colpa dell'allenatore, del portiere, del centrocampista", facciamo il botto come abbiamo fatto da febbraio ad aprile dell'anno scorso

Voi giocatori sentite una pressione diversa dall'anno scorso? C'è stato uno sforzo maggiore per creare questa squadra che ha grande qualità sulla carta. Incide?

Noi sinceramente eravamo molto auto-convinti anche l'anno scorso, pensavamo di avere una squadra molto forte e invece si è rilevata molto meno forte della Juve, ma di tanto anche mentalmente altrimenti non avremmo passato tutto quel periodo tra pareggio e vittorie. Quest'anno come punti e come modo di giocare stiamo facendo meglio, si subisce un po' troppi gol e le ultime tre partite (Bologna è difficile valutarla) ci hanno frenato sia a livello di punti che di gioco. Guardarla oggi può distrarre a quello che poi questa squadra realmente può fare. L'unica cosa che possiamo fare e da domani continuare a lavorare e pensare che mancano 24 partite e che tutto in ballo.

Dopo il fischio finale di Roma-Bayern lo stadio vi applaudì. Ora è passato poco più di un anno e il rapporto è cambiato profondamente in peggio. Che cosa è cambiato? 

Ci sono stati 3-4 mesi dell'anno scorso che sono ancora freschi nella memoria, nostra e dei tifosi. Erano mesi in cui non abbiamo bene, mesi nei quali guardavamo sempre la Juve e ci siamo accorti un po' troppo tardi che stavano arrivando Napoli e Lazio, rischiando quello che questa squadra non può perdere, il piazzamento tra le prime due del campionato. Negli occhi e nella mente dei tifosi c'è quel periodo, un po' di stanchezza mentale. A Barcellona i tifosi hanno cantato fino al 90', non ci hanno applaudito perchè sarebbe stato paradossale. Sono sicuro che quella parte di tifoseria non ci abbandonerà a Torino. 

DE ROSSI IN ZONA MISTA

Quando le cose vanno male si cercano i colpevoli, tu che sei dentro che cos’è che non sta andando?

Quello che va fatto dentro è il contrario di ciò che si fa fuori, anche se è normale in una città che vive molto di calcio e della Roma ma è il contrario di quello che dobbiamo fare noi perché quando le cose vanno male non c’è mai un solo colpevole.

Da cosa deriva questa confusione tattica?

Ogni partita è da analizzare ma non con le frasi fatte oggi nel finale quando dovevamo ribaltare la situazione la confusione si è vista figlia della voglia di recuperare e della consapevolezza che le cose non vanno bene. Se però guardiamo i gol presi sarebbero potuti essere incassati da qualunque altra squadra ma dobbiamo evitare di prenderli comunque.

Non c’è il rischio di finire la stagione troppo presto?

Il rischio che qualcuno di noi creda questo sarebbe grave la cosa che non manca è il tempo e non dobbiamo adagiarci perché poi il tempo non sarà più abbastanza però. Dobbiamo tornare a lavorare perché la strada è lunga, gli altri potrebbero cadere e grazie a Dio abbiamo tempo.

L’allenatore gode della vostra fiducia?

Nessun giocatore direbbe no o sarebbe un pazzo ma comunque dopo il derby vinto c’era serenità e tutti ci abbracciavamo. E’ normale che dopo due risultati negativi, dopo due partite stranissime ognuna per il suo verso, la prima non era una partita e la seconda non l’abbiamo giocata, avevamo grande voglia di rivalsa, anche il mister l’ha preparata in maniera minuziosa però non è stato abbastanza.

Beh almeno di questa stagione però

Da questa settimana di questa stagione si esce tutti un po’ malconci ma si tornerà a lavorare in maniera intensa per questa città e questo ambiente. Sabato diventa decisiva per noi.