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Dallo scudetto sfiorato al 28 maggio: tra gioie e dolori ecco cosa vi abbiamo raccontato

Francesco Balzani

Il benvenuto al 2014 è una doccia gelata che raffredda i sogni scudetto nonostante l’arrivo di un top player come Nainggolan. A Torino arriva il 3-0 secco della Juve che ridimensiona una Roma comunque gagliarda che conclude la stagione a 85 punti. I bianconeri toccano il cielo con 102, irraggiungibili. E’ l’anno dell’accordo con la Nike ma soprattutto della presentazione ufficiale alla stampa e ai tifosi del progetto stadio a Tor di Valle. Una presentazione in grande stile andata in scena in Campidoglio. E’ pure l’anno del rinnovo di Garcia che Pallotta definisce il “Ferguson romanista”. La Roma sul mercato soffia Iturbe alla Juve, e a rinforzare la squadra (che perde Benatia) arrivano Keita e Cole. L’addio di Conte apre scenari interessanti, a Roma si pensa davvero allo scudetto e la partenza d’altronde permette di sognare. L’unico stop arriva allo Juventus Stadium dove Rocchi frena la corsa della Roma. Finisce 3-2 per i bianconeri tra mille polemiche, il violino di Garcia e le pesanti frasi di Totti: “Sono dispiaciuto, quello che è successo ha condizionato la partita, da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se stiamo stati battuti dall'arbitro, sicuramente non dalla Juve. Con le buone o con le cattive vincono sempre. Le immagini parlano chiaro. Tutta Italia dovrebbe dire questo”. La Roma non si abbatte e resta incollata alla vetta fino a Natale.

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