news as roma

Dallo scudetto sfiorato al 28 maggio: tra gioie e dolori ecco cosa vi abbiamo raccontato

Francesco Balzani

 

Altro anno storico, anzi epocale. Perché in estate la Roma per la prima volta viene rilevata da investitori stranieri che nell’occasione sono la cordata americana capeggiata da James Pallotta e Thomas Di Benedetto. Prima però c’è un campionato da finire. A marzo l’avventura di Ranieri finisce prematuramente: il ko all’andata degli ottavi con lo Shakthar e la brutta rimonta subita col Genoa gli costano un esonero sofferto. La squadra non lo segue più, così la Sensi e Pradè promuovono Vincenzo Montella all’epoca allenatore dei Giovanissimi. L’Aereoplanino non riesce a ribaltare in Champions, anzi perde male 3-0 in Ucraina. Ma in campionato le cose vanno leggermente meglio e arriva pure la Manita alla Lazio grazie una bellissima doppietta di Totti. E’ anche l’anno della protesta della Sud contro la tessera del tifoso. In molti decidono di non venire più allo stadio, chi resta non espone più gli storici striscioni o le coreografie. Come detto però è soprattutto l’anno dell’avvento degli americani. Già in primavera va avanti la lunga trattativa per il passaggio di consegne con l’ombra di Unicredit sull’accordo. A metà aprile ecco il The End: la Roma è americana, e dopo 18 anni non è più dei Sensi. A Trigoria, oltre agli americani, sbarcano Mauro Baldissoni, Walter Sabatini e Franco Baldini. La città culla grandi speranze e le promesse a stelle e strisce fanno ben sperare. “Vogliamo far diventare la Roma una regina d’Europa”, dice Di Benedetto. Anche la campagna acquisti è scoppiettante. Sono in tanti a partire e in tanti ad arrivare: da Bojan a Heinze passando per Lamela, Osvaldo, Pjanic e Josè Angel. Sulla panchina, bocciato Montella, arriva Luis Enrique che fino ad allora aveva allenato solo la squadra B del Barcellona. Sbarcano mental coach, allenamenti hi-tech, una mini cantera e il famoso tiki taka. E’ una scommessa di Baldini, che a Roma verrà persa. L’inizio è terrificante: la Roma viene sbattuta fuori dal preliminare di Europa League dal modestissimo Slovan Bratislava. E fa discutere il cambio Totti-Okaka. In campionato si parte con la sconfitta interna col Cagliari e i due pareggi con Inter e Siena. Poi arriva la sconfitta nel derby e quella interna col Milan. Le cose migliorano in inverno soprattutto verso Natale quando lo spettacolare 0-3 al Bologna fa intravedere le belle idee di Luis Enrique.

Potresti esserti perso