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Dallo scudetto sfiorato al 28 maggio: tra gioie e dolori ecco cosa vi abbiamo raccontato

Francesco Balzani

La musichetta della Champions accompagna la Roma americana al suo punto di culmine, al suo Everest calcistico. La squadra di Di Francesco, infatti, compie l’impresa delle imprese contro il Barcellona ribaltando il 4-1 dell’andata e vincendo 3-0 all’Olimpico contro Messi e compagni. Ormai storica l’esultanza di Manolas. La città trema di nuovo di piacere e sogna la finale di Kiev che passa però per i nemici storici del Liverpool. All’andata la Roma imbarca per 5-2, ed è chiamata a una nuova remuntada che però arriva solo a metà (4-2) anche a causa dei tanti errori arbitrali di Skomina. Il sogno finisce, ma resta un cammino esaltante che solo Liedholm era riuscito a fare. In campionato si galleggia per mantenere il 3° posto dietro al Napoli di Sarri mentre a gennaio ha fatto scalpore il video-capodanno di Nainggolan e la cessione sventata all’ultimo di Dzeko al Chelsea. Momenti duri gestiti bene da Di Francesco. Peccato che tutto il gran lavoro messo su in questo inizio d’anno venga stravolto dal mercato di Monchi che cede uno dopo l’altro: Nainggolan, Alisson e Strootman. Quest’ultima cessione provoca uno strappo insanabile con la tifoseria e provoca una vera crisi nello spogliatoio. La Roma vince solo 2 partite nelle prime 6 di campionato, e domani Di Francesco si gioca un bel pezzo di panchina nel derby. L’anno, per ora, si chiude con due scomparse dolore: Maria Sensi e Giorgio Rossi. Urlate Forza Roma da lassù, insieme a noi.

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