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Da Bologna a Bologna, è Revenant-Roma: le montagne russe le paga Di Francesco

LaPresse

Dal crollo del Dall’Ara sono passati meno di cinque mesi, ma sembrano due anni: un sali e scendi al quale i romanisti si sono quasi abituati. La buona notizia è il rientro di Perotti

Marco Prestisimone

Quante stagioni si possono vivere in una? Non chiedetelo ai romanisti, che di montagne russe sono diventati frequentatori ma di certo non appassionati. Il 23 settembre il Bologna trovava i suoi primi tre punti della stagione battendo 2-0 una Roma che dopo un mese di campionato toccava il fondo per la prima volta. Lunedì all’Olimpico si rivede proprio il Bologna, che dalle mani inesperte di Inzaghi è passato a quelle ben più solide di Mihajlovic. Non la stessa sorte toccata a Di Francesco, che sorretto da Monchi ha superato tutti i momenti di crisi. E che adesso spera in un Perotti in più.

REAZIONIMattiello e Santander davano il primo sussulto vero alla Roma e a Pallotta, che da Boston si definiva disgustato e metteva seriamente in pericolo il futuro del tecnico. In quel caso d’aiuto fu il calendario: tre giorni dopo all’Olimpico arrivava il Frosinone, pratica facilmente archiviata. Ma la fiducia il tecnico se la riprese solamente nel derby scaccia fantasmi, antipasto degli altri sei punti consecutivi tra Viktoria Plzen ed Empoli.

Neanche il tempo di godersi la sosta che alla ripresa fu nuova doccia fredda: 0-2 della Spal e fischi assordanti dei tifosi. Ma la musica della Champions sembra fare miracoli e la Roma tornò a suonare grazie alla doppia vittoria – decisiva nel passaggio del turno - contro il CSKA, intervallate dai due punti tra Napoli e Fiorentina: in questo caso un po’ la sfortuna e un po’ gli errori arbitrali distolsero l’attenzione dai difetti di Dzeko e compagni, che di inerzia battevano 4-1 la Fiorentina.

Un su e giù che basterebbe per un anno intero e che in realtà era lo specchio solo di una quindicina di partite. Finita qui? Neanche per sogno. Udinese, Real, Cagliari e Plzen: quattro crolli terrificanti ai quali neanche il ritiro pose rimedio. Ma la lettera a Babbo Natale dei romanisti fu convincente – esclusa la parentesi con la Juventus – e a cavallo di Capodanno le vittorie con Genoa, Sassuolo, Parma, Entella e Torino riportarono in alto le quotazioni di Di Francesco.

Pochi giorni e da rediviva la Roma torna agonizzante: rimonta dell’Atalanta da 3-0 e il clamoroso 7-1 con la Fiorentina in Coppa Italia. I tifosi chiedono l’esonero di Di Francesco, che resta saldo sul suo seggiolino e riesce a spingere nuovamente i suoi in alto grazie a Chievo e Porto.

MANCANZE – Dopo un girone si rivede il Bologna, che può quindi diventare la nuova illusione di rinascita. Quella che serve a Diego Perotti, che al Dall’Ara giocava gli unici 90’ interi di tutta la stagione e che ieri è tornato abile e arruolabile. E febbraio può essere il suo mese: l’anno scorso due gol e un assist nelle cinque partite a cavallo con marzo. Di Francesco conta tanto sulla sua esperienza, soprattutto ora che la Champions entra nel vivo. L’argentino può essere l’acquisto che a gennaio non è arrivato e al quale la Roma chiede, una volta per tutte, di spegnere la giostra.