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Baldissoni: “Veder approvare il progetto stadio è un diritto acquisito dalla Roma”

LaPresse

Ecco le parole del vicepresidente giallorosso dopo l'arresto di Marcello De Vito di questa mattina

Redazione

Mauro Baldissoni, vice presidente esecutivo della Roma, parla del progetto stadio giallorosso dopo l'arresto di Marcello De Vito all'interno dell'indagine "Corruzione astrale". Queste le parole del dirigente giallorosso a Sky Sport:

"È sempre molto spiacevole apprendere di notizie come quella di stamattina, lo dico da cittadino. Non siamo sorpresi da quello che dice la Provura, non è la prima volta che lo dice, il progetto dello Stadio è talmente complesso che è passato attraverso una procedura complessa con tutte le amministrazioni possibili. Dopo un anno e mezzo di conferenza dei servizi pensare che possano esservi degli atti viziati è molto difficile e in effetti non se ne sono mai trovati. La Conferenza dei servizi si è chiusa 15 mesi fa: dal punto di vista amministrativo sullo stadio della Roma non devono esserci dubbi e questo è un diritto acquisito da parte della Roma. Quando parliamo di Stadio noi abbiamo un diritto a vederlo realizzato nel minor tempo possibile"

Le parole del Procuratore Ielo di oggi mettono un punto esclamativo sulla posizione della Roma e sul prosieguo del progetto Stadio?

“È sempre molto spiacevole ricevere notizie come quelle di stamattina. Lo dico da cittadino, ancor prima che da dirigente della Roma. Però, ovviamente, non siamo sorpresi dalle dichiarazioni della Procura, non è la prima volta che spiega la nostra estraneità all’inchiesta. Il progetto stadio è così grande e complesso, da passare attraverso una procedura amministrativa  altrettanto complessa. Dopo un anno e mezzo di conferenza dei servizi, pensare che possano esserci atti viziati è difficile e in effetti non si sono mai trovati, come sostenuto oggi dal Pubblico Ministero di Roma. La Conferenza dei Servizi è stata chiusa e approvata quindici mesi fa. Sullo Stadio della Roma, quindi, non possono esserci dubbi a livello amministrativo. Per questo, noi non abbiamo l’aspettativa ma abbiamo il diritto di vederlo realizzato nei tempi più rapidi possibili. Episodi potenzialmente corruttivi afferiscono alla responsabilità individuale delle persone coinvolte. Le responsabilità collettive di chi amministra la città sono altre e sono nei confronti dei proponenti e degli investitori che hanno acquisito i diritti sul progetto e vorrebbero vederlo realizzato. Un investimento straniero di oltre un miliardo deve essere una priorità per la Città e per il Paese”.

Siete preoccupati per un eventuale rallentamento della pratica?

“No, perché non ne vediamo alcun motivo. Dal punto di vista giuridico non c’è motivo di vedere questo rallentamento. A livello sostanziale abbiamo fatto un lavoro consistente nelle ultime settimane assieme al Comune di Roma, che ha dedicato molte energie per completare gli ultimi atti che mancano al fine di votare la variante urbanistica. Negli ultimi giorni abbiamo appreso dal Comune che la finalizzazione delle documentazioni necessarie potrebbe esserci entro la fine di aprile. Per questo ci aspettiamo che il Comune mantenga questa linea di lavoro e di intervento per completare i lavori che abbiamo condiviso in questo periodo”.

In questi anni Pallotta si è mai chiesto chi glielo facesse fare, viste tutte le difficoltà?

"Jim è un imprenditore di successo ed è tenuto a valutare i pro e i contro di ogni iniziativa. Quello che ha affrontato in questo progetto è andato al di fuori delle sue abitudini e noi dovremo ringraziarlo come cittadini romani e italiani perché Pallotta e gli altri investitori hanno dimostrato di crederci e dobbiamo tutti sentire la responsabilità di questo progetto importante. Nonostante ogni tanto faccia delle valutazioni che possono portare a dubitare dell'opportunità di attendere tanto tempo, è determinato di andare fino in fondo e noi abbiamo la responsabilità di non far cambiare idea a lui e agli investitori