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Baldissoni: “Dobbiamo affrontare il tema barriere. Progetto stadio? È in fase avanzata”

Le parole del direttore generale giallorosso, a pochi minuti dal fischio d'inizio del match tra Atalanta e Roma

Redazione

A pochi minuti dal fischio d'inizio del match tra Atalanta e Roma, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni. 

BALDISSONI A PREMIUM

Spalletti sul futuro è rimasto vago, ma il presente è l’Atalanta…

La battaglia è prerogativa di una partita di calcio, se non si fa non si vincono le partite. Soprattutto qui a Bergamo, altrimenti si torna a mani vuote. Spalletti ha deciso questa linea, è un messaggio che vuole trasmettere alla squadra: per stare alla Roma bisogna battersi per vincere e raggiungere qualcosa di concreto. Non c’è alcun problema, vale per lui e per tutta la squadra.

Gomez?

Possiamo dire che è un ottimo giocatore, ma non commentiamo ipotesi di mercato.

Neanche per Nainggolan e De Rossi?

A maggior ragione.

Un test per i tifosi questa trasferta?

Non credo sia un test, i nostri tifosi hanno frequentato tutti gli stadi in trasferta senza creare problemi. Come avviene all’Olimpico. Il tema delle barriere è da affrontare, le barriere non sono da società civile. Dobbiamo dimostrare di rispettare le regole, chi non lo fa deve essere escluso gli altri no. Con le barriere non si offre lo spettacolo per riconquistare le persone a frequentare nuovamente lo stadio.

Le resistenze sul progetto stadio…

Intanto lei è partito da un discorso generale, c’è necessità di nuove infrastrutture e questo è un tema che riguarda il calcio. La norma la abbiamo utilizzata e il nostro processo è in fase avanzata e ci aspettiamo di portarlo al termine. Ci sono opinioni che possono essere critiche, non le commentiamo perché non corretto dal punto di vista istituzionale. E’ il primo test reale dell’applicazione Delrio sugli stadi.

La promozione di Massara?

Condivido gli apprezzamenti su Massara, è una continuità su quello che facevamo. Crediamo al settore giovanile. Sul tema stranieri non ci si deve nascondere: l’italiano è osservabile a lungo ed è preso più in considerazione. Lo straniero a volte diventa più conveniente per la maturazione: dalla Primavera il giovane non è abituato a giocare subito, da qui l’idea delle seconde squadre. Così siamo costretti a mandarlo in giro, in base alle esigenze delle altre squadre e questo lo fa passare in secondo piano.