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Amor che vince il tempo e resta intatto

Dal silenzio assordante dell’Olimpico, all’invasione a Stamford Bridge: il 2017 della Sud è il simbolo di un sentimento che non conosce mutamenti. Ma ci sono ancora ostacoli. L'avv. Contucci: “L’applicazione esasperata delle norme porta...

Marco Prestisimone

Si può far rumore anche restando in silenzio. Si può rimaner lontani da ciò che più ami, se è è in virtù di quell’amore che combatti. Che poi che bella la parola “virtù”: per i latini ‘vir’ era la forza ed il coraggio. E cosa ci è voluto se non forza e coraggio nei lunghi mesi in cui la Curva Sud ha dovuto rinunciare a tifare per la sua Roma?

Il 2017 verrà ricordato come l’anno del ritorno a casa del settore più caldo del tifo romanista, ma i primi tre mesi sono stati sulla falsa riga del precedente: curva vuota e squadra costretta a giocare in uno stadio completamente silente. “Il miglior acquisto dal mercato di gennaio sarebbe il ritorno della Sud”, disse Spalletti il 7 gennaio, alla vigilia della gara d’andata col Genoa.

La tifoseria intera fu, con colpevole ritardo, accontentata: a febbraio le barriere vengono abbassate. Non basta. La Sud è il cuore pulsante dell’Olimpico e divisa a metà non ha ragione di esistere.

I tifosi non entrano allo stadio, ma trovano comunque il modo di far sentire la propria presenza alla squadra: è il 4 marzo quando gli ultras raggiungono in massa Trigoria. La Roma ha perso tre giorni prima il derby d’andata di Coppa Italia. “Siamo Romanisti, e le avversità ci esaltano! Dopo ogni caduta noi ci siamo sempre rialzati, pronti a combattere…e allora combattiamo: anche se non presenti all’Olimpico, sosterremo la squadra a modo nostro. LA CURVA SUD É PE’ VOI”. 

Loro non lo sapevano, ma in realtà al rientro mancava pochissimo: un mese dopo, il 2 aprile, le barriere vengono completamente rimosse dopo una lunga azione diplomatica della società e del ministero. I tifosi hanno vinto.

“Ci siamo… Il nostro rientro è alle porte e la nostra amata ROMA ha bisogno più che mai della sua gente, della Curva! Ogni tifoso porti una bandiera grande o piccola che sia, un vessillo e tanta voce, perché martedì non conta solo il risultato oppure il gioco, ma tifarla ad oltranza con l’orgoglio che abbiamo noi romanisti! RICORDIAMO AL MONDO INTERO QUALI SONO I COLORI DELLA CAPITALE! LA PIU’ BELLA COREOGRAFIA SEI TU, AVANTI CURVA SUD!”. 

È l’antivigilia del derby di ritorno. La Roma verrà eliminata, ma avrà ritrovato qualcosa che valeva molto più di una vittoria: l’amore e la vicinanza della propria gente. La squadra, infatti, dopo aver salutato l’intero settore prima del match, riceve il suo abbraccio anche nell’immediato post partita. Chi tifa Roma non perde mai.

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